Gravi violazioni della sicurezza sul lavoro nel Canile di Casa Luca
Il 29 Settembre si presentavano presso il canile di Casa Luca una squadra di operai chiedendo informazioni se fosse il luogo segnalato dalla ASL RMC per la rimozione del fibrocemento di amianto. Il luogo indicato non era la struttura del canile dove noi prestiamo servizio come operatori dipendenti dell’Associazione Volontari Canili di Porta Portese, bensì un altro luogo, facente parte della stessa struttura, ma di proprietà di un privato. Compreso l’equivoco, gli operai si recano nella parte del canile per rimuovere il fibrocemento di amianto, mentre noi allarmati segnaliamo ai vigili urbani del Municipio Roma XII la situazione. L’intervento dei vigili urbani sul luogo rende evidente che si stava svolgendo un’ operazioni di rimozione di fibrocemento di amianto a pochi metri dal luogo dove noi tutti prestiamo la nostra attività lavorativa, senza nessuna segnalazione da parte della ASL competente rispetto alle condizioni di sicurezza in cui si dovrebbero svolgere tali operazioni. Visto che in tutta la struttura del canile di Casa Luca c’è la presenza di tale materiale tossico, perché si sono svolte operazioni di smaltimento solo in una parte del complesso e per di più senza evacuare completamente tutto il luogo?
Da sabato 30 Settembre abbiamo deciso di entrare in agitazione sindacale, i lavoratori e le lavoratrici di Casa Luca sono in “assemblea permanente” e garantiscono soltanto i servizi minimi essenziali
Sono anni che denunciamo il mancato rispetto delle leggi che regolano la sicurezza sul lavoro (L.626/94), i lavoratori e le lavoratrici conducono il loro lavoro al di fuori di ogni condizione igenico-sanitaria: assenza di acqua potabile, di servizi igenico-sanitari, spogliatoi e impianti elettrici a norma. Ad aggravare le condizioni strutturali del canile di Casa Luca, già da principio fatiscente, c’è la presenza di migliaia di metri quadrati di fibrocemento di amianto. Con il passare del tempo, nonostante le ripetute promesse del Comune di Roma e dell’ A.V.C.P.P., riguardante lo smaltimento del fibrocemento di amianto e la ristrutturazione delle gabbie, il canile si è andato deteriorando ulteriormente mettendo in serio pericolo la salute dei lavoratori e degli animali. Abbiamo inoltrato, negli ultimi anni, denuncie e richieste di intervento alla Direzione Provinciale del lavoro di Roma, all’ASL RMC, All’Osservatorio comunale sulle condizioni di lavoro, alla Procura della Repubblica presso il tribunale penale di Roma.
Nel 2003 fu necessario prendere in considerazione la presenza dell’amianto, così vennero contattate diverse ditte specializzate nello smaltimento; gli addetti, dopo aver effettuato i sopralluoghi necessari, informarono chi di dovere che era d’obbligo affiggere all’ingresso della struttura un cartello che informasse i visitatori del canile della presenza dell’amianto. Non solo nessuno si preoccupò di farlo ma i preventivi che vennero successivamente rilasciati non furono neanche presi in considerazione. Infatti ad oggi il canile è ancora provvisto di fibrocemento di amianto, che non solamente non è incapsulato ma è rotto in molti punti, a causa degli agenti climatici a cui è sottoposto. Bisognerebbe ricordare a tutti che il fibrocemento di amianto è un materiale non solo tossico, ma assolutamente vietato dalla legge; pertanto lo smaltimento non è una gentile concessione bensì un obbligo..
Le promesse mai mantenute hanno causato il lento ma continuo deterioramento della struttura.
Si fa richiesta urgentissima di:
– Mettere in sicurezza la struttura del canile di Casa Luca secondo le normative vigenti in materia (L.626/ 94)
– Agli Assessori alle Politiche del Lavoro del comune di Roma e della Regione Lazio e ai consiglieri comunali e regionali si richiede di aprire un tavolo di confronto sulla situazione e attivare tutte le misure di tutela relative alle condizioni di incolumità personale e di rispetto delle condizioni di salute e di sicurezza. Si invitano i consiglieri e gli assessori, comunali e regionali, a controllare che non siano posti in essere atti di rappresaglia o di ritorsione (contestazioni disciplinari, licenziamenti ect) nei confronti dei lavoratori in stato di agitazione
– Verificare se l’ asbestosi possa essere stata una delle cause dei numerosi decessi tra i cani del canile di Casa Luca e se vi siano dei referti autoptici che attestino alterazioni a carico del sistema respiratorio e cardiocircolatorio degli stessi
Comitato autonomo lavoratori canili comunali
Aderente all’Usi-ait