APPELLO PER LA SALVAGUARDIA DELLA LAICITA’
DELLA FORMAZIONE DELL’EDUCATORE PROFESSIONALE
Caro operatore sociale
chiunque tu sia, certo ti sarai reso conto dell’arretramento dei servizi socio-sanitari verso un orientamento confessionale e privatistico. Questo comporta parecchi problemi per l’utenza ed anche per gli stessi operatori sia sotto il profilo culturale, tecnico (inteso come approccio), ed anche retributivo.
Compagnia delle opere? NO GRAZIE!
APPELLO PER LA SALVAGUARDIA DELLA LAICITA’
DELLA FORMAZIONE DELL’EDUCATORE PROFESSIONALE
Caro operatore sociale
chiunque tu sia, certo ti sarai reso conto dell’arretramento dei servizi socio-sanitari verso un orientamento confessionale e privatistico. Questo comporta parecchi problemi per l’utenza ed anche per gli stessi operatori sia sotto il profilo culturale, tecnico (inteso come approccio), ed anche retributivo.
La scelta di puntare al volontariato come risposta privilegiata, forte dagli attuali governanti, ma non così invisa anche a parte dell’opposizione, non ha provocato sino ad ora risposte e reazioni misurate alla gravità del problema. A riprova non si registrano reazioni ufficiali da parte dei sindacati e delle associazioni di categoria, neppure dell’Ordine degli Assistenti Sociali ed dell’Associazione Nazionale Educatori Professionali.
Non ci resta che reagire in maniera autorganizzata.
Possiamo farlo a partire da una questione tipicamente milanese: la collocazione della formazione per Educatori Professionali nella sola cornice del Don Gnocchi.
Firma e fai firmare l’appello che segue agli utenti ed agli operatori dei servizi (di qualunque profilo essi siano) ed invialo, nei modi che riterrai opportuni, ai seguenti indirizzi:
1) Al Preside della Facoltà di Medicina prof. Virgilio Ferruccio FERRARIO Via festa del Perdono n° 7 MILANO Fax 02 50312365
e-mail segreteria simona.conti@unimi.it
2) Alla Coordinatrice del Corso di laurea in Educazione Professionale prof. Antonella Delle fave, stesso Indirizzo di cui sopra,
+ mail antonella.dellefave@unimi.it
Invia lo stesso appello a chiunque vorrai tu (ordini professionali, associazioni professionali e culturali, partiti e politici, sindacati, servizi, giornali, eccetera).
COORDINAMENTO AUTORGANIZZATO OPERATORI SOCIALI MILANO
Per contatti : Operaisociali@inventati.org
Al Preside della Facoltà di medicina
Prof. Virgilio Ferruccio Ferrario
E pc alla Coordinatrice del Corso di laurea
in Educazione Professionale della Facoltà di medicina
Prof.ssa Antonella Delle fave
Oggetto: necessità di una formazione laica dell’Educatore Professionale, protesta ed appello
Il profilo dell’ Educatore Professionale può trovare, anche nella facoltà di medicina, le fondamenta per acquisire quei connotati scientifici utili ad affrancarlo definitivamente da una visione, ancora largamente diffusa ed opportunisticamente ricorrente, che lo vorrebbe confondere con lo spirito di volontariato o con la missione.
Ritengo che la società, specie nella sua parte più debole, per fronteggiare i suoi problemi senza pietismi o atteggiamenti di pelosa carità, abbia bisogno di un approccio socio-sanitario-educativo tecnicamente aggiornato, scientifico e laico. A questo hanno lavorato per decenni le scuole regionali pubbliche per operatori sociali, in particolare nella Città di Milano.
Voglio farle arrivare tutta la mia vibrata protesta per la scelta di collocare la formazione dell’Educatore nella sola cornice della Fondazione Don Carlo Gnocchi, notoriamente confessionale.
Sono convinta/o che il mantenimento di una sede formativa orientata alla laicità sarebbe salutare anche per gli stessi enti formativi che allo spirito vocazionale si richiamano, contribuendo a proteggere i servizi socio-sanitari dalla volontà, più volte espressa dai politici, di rispondere col solo volontariato a bisogni gravi, vecchi e nuovi della nostra società.
Ritengo inoltre disdicevole che tutti i finanziamenti pubblici per la formazione vengano ancora una volta convogliati solamente verso una realtà di tipo confessionale e di tipo privata, che per l’Educatore della realtà lombarda sta inoltre a significare un arretramento culturale di almeno cinquant’anni.
Mi auguro che la sua Presidenza, che è nuova e per la quale Le faccio i miei migliori auguri, sia in grado di tornare sulla decisone già presa.